martedì 18 ottobre 2011

Siderpotenza e l’A.I.A. che verrà




Un intervento dell'ambientalista Pio Abiusi sulla Siderpotenza


Avemmo già modo di verificare come le truppe dell’Assessore Mancusi viaggino con un po’ di ritardo nella concessione delle A.I.A.
Non di tutte , solo di quelle relative agli impianti che rappresentano criticità , eufemisticamente parlando, è il caso di Fenice in arretrato di oltre 5 anni ed è il caso di Siderpotenza giacente presse gli uffici regionali del 31 gennaio 2006.
I commenti sono già stati fatti abbondantemente ,si ha il “sospetto” che solo le procedure AIA per le quali non si trova nessuno disposto a firmare i documenti autorizzativi

non procedono.
Di tanto in tanto a Potenza si sviluppa il dibattito sulla in città presenza della Siderpotenza; questa volta è stato arricchito includendovi la centrale di trasformazione ENEL sita in via del Gallitello, anche essa ormai in città.
Questo ultimo aspetto è un classico che appassiona un po’ tutte le città man mano che il perimetro urbano si allarga e ci si avvina a queste strutture, riguarda altresì i campi elettromagnetici emessi dalle antenne dei telefonini, dai ripetitori disseminati un po’ in tutto il territorio, dagli elettrodomestici di casa e via via tutti quei momenti della vivere moderno e che richiedono l’uso di apparecchiature elettriche.
Visto che ci stiamo diremmo che sarebbe interessante conoscere la fine che ha fatto il piano delle antenne commissionato a qualcuno ed abbondantemente ignorato.
Per ciò che riguarda i campi elettromagnetici sprigionati dalla centrale Enel , essi si possono ridurre interrando i cavi e vi sono apposti linee guida riconosciute dall’OMS che, pur non dando certezze assolute, sono punti di riferimento; si può richiedere una collaborazione con l’ISS- Istituto Superiore della Salute, trascurando l’Asp, specie quella di Venosa.
Per Siderpotenza, i riflettori di tanto in tanto si accendono e sarebbe bene venirne a capo. Di sicuro non è colpa del nostro Antonio Nicastro se ha il naso sopraffino ed abita in prossimità all’impianto; egli annusa cattivi odori, dovrà farsi registrare le papille olfattive dalla Simens.
Se pur vero, inoltre, che la letteratura ricorrente afferma che detti impianti non emettono diossina è pur vero che Arpab non è ancora l’attrezzata per la sua rilevazione.
Le truppe d’elite di Mancusi provvedano a completare la procedura AIA e facciano chiarezza e solo dopo attrezzino una risposta compiuta e coerente.
Il monitoraggio della zona spetta ad Arpab e su questo c’è convergenza ed è anche vero che gli ultimi risalgono al 2009 all’epoca cioè del tuttoappostismo di Sigillito, si rende non più rinviabile attrezzare un piano adeguato e serio, cose che da un po’ di tempo Arpab sa fare con abnegazione dei suoi addetti e con apprezzamento da parte dei cittadini. Vedasi l’azione compita per pervenire a scoprire le cause dell’inquinamento che ha causato la moria di pesci nel fiume Basento in agro di Ferrandina.
L’epoca degli architetti che progettano le piccole bare per i pesciolini morti da inquinamento sembra chiusa
Resta, comunque, un fatto e che non è delocalizzando che si risolvono i problemi, L’impianto deve rispettare i parametri previsti di immissione nell’ambiente, ovunque.
Qualora questi parametri non siano rispettati, Siderpotenza dovrà prontamente adeguare gli impianti a prescindere dalla ubicazione dell’opificio.



0 commenti:

Posta un commento